Numeri importanti evidenziati dal consorzio rilegno che però rilancia: “il governo preveda incentivi e sgravi alle aziende impegnate nel recupero del legno.”

Che il legno sia il materiale naturale tra i più preziosi a disposizione dell’uomo è ormai appurato, tanto per i molteplici usi a cui possa essere destinato, quanto per il tempo necessario per la sua produzione. Aggiungiamoci il fatto che è in grado di riprodursi naturalmente, è igienico perché facilmente pulibile, è igroscopico in quanto in grado di assorbire l’umidità, ed è biodegradabile al 100%, quindi facilmente recuperabile.

Siamo dunque difronte al materiale più ecosostenibile che l’uomo conosca, con un ciclo vitale pressoché infinito, se trattato nel modo corretto: il suo riciclo permette infatti di risparmiare energia, di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo ed evita, soprattutto, lo spreco di risorse naturali fondamentali per la nostra vita.

Un materiale prezioso anche dopo che il suo utilizzo primario è giunto alla fine, il suo corretto riciclo, infatti, lo rende nuovamente risorsa in più ambiti. Il rifiuto legnoso recuperato può essere destinato agli impianti di produzione di agglomerati lignei per l’industria del mobile, alle cartiere per la produzione di pasta cellulosica, al settore della bioedilizia per la realizzazione di blocchi-cemento, agli impianti di trasformazione per la produzione di compost o, dopo una prima trasformazione, agli impianti di incenerimento come combustibile (compresi quelli atti alla combustione di biomasse) per la produzione di energia e calore.

È dunque fondamentale che entrambi i circuiti di produzione e raccolta di rifiuti, quello domestico e quello industriale-commerciale, lavorino sempre meglio e correttamente per recuperare nel modo più appropriato possibile il rifiuto legnoso che, ricordiamo, può derivare da:

  • Cassette per la frutta
  • Casse da imballaggio
  • Bancali
  • Travi da demolizione
  • Assi
  • Pallets
  • Mobili
  • Bobine cavi elettrici
  • Potature

La messa in discarica dei rifiuti derivanti dal legno è assolutamente sconsigliata in quanto costituiscono una potenziale fonte di inquinamento perché il biogas (60% metano, 40% anidride carbonica) prodotto dalla degradazione anaerobica del materiale organico contribuisce all’Effetto Serra.

Attore principale e fondamentale nel panorama italiano quando si parla di riciclo del legno è Rilegno, Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno, nato nel 1998 in seguito all’entrata in vigore del D. Lgs n.22 del 1997, chiamato anche Decreto Ronchi, che prevedeva un nuovo sistema di gestione dei rifiuti basato sulla raccolta differenziata, e non più sulla discarica, con l’intento di recuperare la materia prima in una logica più ampia di “economia circolare”.

E proprio Rilegno, con più di 410 piattaforme private distribuite su tutto il territorio italiano, comunica i dati relativi al 2016: la quota complessiva di recupero dei rifiuti di imballaggio è pari al 63,5%, 1 milione 627mila tonnellate di rifiuti di legno sono stati riciclati e oltre 720mila tonnellate rigenerate e riemesse al consumo. Per aiutare a comprendere meglio questi numeri, il Consorzio spiega che si potrebbe riempire 27 volte il Colosseo con la quantità raggiunta di materiale legnoso riciclato.

E dunque l’Italia non è lontana da quel 80% posto come obiettivo dall’Unione Europea per il 2030 per quel che concerne il riciclo degli imballaggi e rifiuti legnosi, ponendosi ai primi posti con alte percentuali già raggiunte, rispetto agli altri Stati membri.

Molto importante e degno di nota è l’accordo che Rilegno ha sottoscritto con Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per poter occuparsi non solo dei rifiuti di imballaggio industriali, ma anche dei rifiuti legnosi derivanti dal circuito domestico: grazie alle sue convenzioni, infatti, può garantire il ritiro dei rifiuti di legno in 4.429 Comuni italiani.

Dichiara sul sito del Consorzio il presidente Nicola Semeraro:

Il legno è un materiale naturale, prezioso, riciclabile all’infinito. La sua valorizzazione da rifiuto a risorsa per il circuito produttivo e industriale genera benefici ecologici ed economici: riciclare il legno significa risparmiare energia, migliorare la qualità dell’aria evitando gli sprechi. L’industria italiana del riciclo del legno è un’eccellenza riconosciuta in Europa e funziona grazie a Rilegno.

Ma ancora di più si può fare in questa logica di recupero della risorsa legno: sempre il presidente Semeraro, in una intervista rilasciata il 23 giugno 2017 al quotidiano Il Giorno, chiede al Governo italiano di predisporre un aiuto maggiore a chi lavora nell’economia circolare prevedendo vantaggi nel pagamento della tassa di smaltimento dei rifiuti, prevista dai Comuni, per le aziende impegnate nel recupero di prodotti legnosi. A tale scopo, si parla di un progetto di legge, a cui Rilegno sta lavorando, per garantire sgravi fiscali alle imprese in regola con la raccolta per fare in modo che paghino solo quello che compete sugli uffici. Questo perché, come ben si sa, la tassa sui rifiuti viene calcolata in base al metro quadro e gli impianti di recupero del legno comprendono strutture molto estese in termini di metratura, con il conseguente pagamento di somme davvero importanti che scoraggiano il riutilizzo.

Dichiara il numero uno di Rilegno sempre a Il Giorno:

Importiamo quasi l’85-90% di quello che consumiamo, non perché non abbiamo legno, ma perché non abbiamo una politica forestale. Il nostro lavoro è importante proprio perché noi siamo un Paese che importa tutto il legno. “ E prosegue: “L’Europa ci dice di raccogliere di più, quindi c’è la possibilità di aumentare il recupero, ma prima bisognerebbe aumentare il riciclo e quindi anche gli investimenti.

E nulla si può dire in questa ottica al Consorzio stesso dato che, durante la sua Assemblea tenutasi a Cesenatico, sede operativa fin dalla nascita, oltre a presentare i dati conclusivi del 2016 ha dichiarato l’impiego di 22 milioni di euro per co-finanziare le attività di raccolta e avvio al riciclo.

Fondamentali quindi non solo gli aiuti governativi, auspicabili in un prossimo futuro, ma anche la necessità di far conoscere ai cittadini l’importanza del lavoro svolto dal Consorzio e da tutto il suo network di imprese, per porre l’attenzione su quanto è possibile fare anche nel proprio piccolo, sensibilizzando l’opinione pubblica verso quei temi di “circular economy” tanto importanti per l’Europa e per il futuro del nostro Paese.


LO SAPEVI CHE…?

Molti pensano erroneamente che sia la carta il materiale da riciclo per antonomasia. In realtà, ad ogni suo ciclo di vita, viene buttato circa il 20% del materiale. Il legno, invece, si ricicla tutto e tutte le volte che si vuole! (Nicola Semeraro, presidente Rilegno)