Riflessioni e spunti per una scelta più consapevole e attenta, per non cadere in false credenze e slogan fuorvianti.
Sono ormai anni che nel panorama infissi e serramenti impervia la dura lotta tra PVC e Legno, spesso creando confusione e smarrimento nel consumatore finale che si ritrova a dover scegliere tra un materiale che da sempre è stato reputato assolutamente valido e una moderna alternativa che promette le stesse prestazioni a prezzi più contenuti.
E stando a quest’ultima frase sembrerebbe che poco sia rimasto da dire a riguardo: perché spendere di più se posso avere gli stessi vantaggi a prezzo inferiore? Sicuramente è una domanda ragionevole.
Spesso però, come in tante altre situazioni, è consigliabile andare un po’ più a fondo della questione, indagando entrambe le alternative con occhio critico, avendo un pochino più di pazienza.
Personalmente, di primo acchito, mi verrebbe da porre subito una questione: perché, se il PVC è realmente così valido, si “veste” spesso e volentieri da quello che non è? Il legno, per l’appunto. Tutto questo materiale in PVC “effetto legno” che vediamo proposto sul mercato dovrebbe già dirci qualcosa a riguardo. Sicuramente che a livello estetico il caro “vecchio” amico legno non ha eguali: la molteplicità di forme, modelli, colori che ha a disposizione lo rende assolutamente più adatto a soddisfare esigenze e gusti tra i più diversi possibili, prestandosi ad imitazioni che rappresentano, appunto, copie di un originale a cui si tende per una qualità ritenuta maggiore, per lo meno dal punto di vista estetico. Già ad una prima osservazione, quindi, ci troviamo difronte a materiali che tendono ad imitare una resa estetica non propria, definendo da subito una mancanza non proprio banale.
Ma arriviamo al vero punto della questione: il PVC è effettivamente più economico del legno?
Premettendo che per compiere una vera e propria comparazione tra i due materiali è necessario effettuare un paragone tra preventivi che prendano in esame una parità di caratteristiche e prestazioni offerte. Ed è qui che le cose si complicano. L’invasione subita negli ultimi anni di serramenti ed infissi in PVC di bassa qualità, soprattutto provenienti dall’Europa dell’Est, rende indispensabile una valutazione più attenta del materiale acquistato a prezzo inferiore. Ma non solo, anche la tipologia di PVC utilizzato fa la differenza: è utile domandarsi se quello che ci viene proposto sia di classe S (clima Severo) o di classe M (clima Moderato). Questo perché la maggior parte di ciò che viene propinato come più economico è solitamente e comunemente di classe M, non adatto quindi al nostro clima caratterizzato da intensi soleggiamenti durante il periodo estivo accompagnati da forti irradiazioni di raggi UV. Tutto ciò determina uno stress eccessivo per un materiale non predisposto a tali sollecitazioni, determinando il suo deterioramento precoce e pregiudicando quindi la sua reale durabilità nel tempo. La differenza sostanziale, da un punto di vista produttivo, tra classe S o M risiede proprio negli additivi anti raggi UV utilizzati, e può determinare una variazione di prezzo dal 20 al 30% a sfavore della classe S più prestazionale.
Ed ecco che si arriva ad un altro punto cruciale: l’effettiva durabilità dei diversi materiali nel tempo. Partiamo dal fatto che il documento “Standards and Quality in Development” della National Building Federation dichiara che gli infissi in PVC hanno un’aspettativa di vita di 20-25 anni, rispetto ai 25-30 degli infissi in legno tenero. Il “Green Building Digest” afferma che delle finestre in legno ben realizzate e con un’adeguata manutenzione possono durare quanto l’edificio in cui sono installate.
Valutazioni interessanti se si considera che la manutenzione è necessaria in presenza di entrambi i materiali. Non è quindi corretto affermare che gli infissi o serramenti in PVC non vadano puliti, anzi! Questo materiale è altamente sensibile all’esposizione solare che può provocare alterazioni del colore (sia esso banalmente bianco o più ricercato come l’effetto legno) o problemi sul fissaggio della pellicola coprente nel caso di profili datati e di vecchia generazione. Con una scadenza semestrale è quindi assolutamente consigliabile pulire i propri infissi e serramenti in PVC. Tutto questo anche in previsione del fatto molto importante che le finestre in PVC sono difficilissime da riparare nel caso in cui qualche componente subisca dei danni; spesso infatti è necessaria la sostituzione dell’intera finestra.
Al contrario gli infissi in legno e tutti i loro componenti sono facilmente riparabili e solo in casi estremi necessitano di essere sostituiti. Inoltre, grazie alle moderne vernici all’acqua, migliori e molto diverse da quelle sintetiche utilizzate in passato, le attuali finestre in legno necessitano di una normalissima e minima manutenzione “ordinaria” grazie alla quale possono avere una vita sensibilmente più lunga rispetto a quelle in PVC.
Per non parlare infine della vera ecosostenibilità dei materiali.
Numerosi e complessi risultano essere i problemi ambientali relativi alla produzione, all’utilizzo e allo smaltimento del PVC in cui risiede una elevata percentuale di cloro, elemento considerato altamente inquinante. Difatti i serramenti in legno sono riciclabili, quelli in PVC assolutamente no. Il legno stesso è inoltre una risorsa rinnovabile: a seconda del tipo, il ciclo di vita del legno va dai 30 ai 100 anni, ed è l’unica risorsa naturale con un ciclo vitale praticamente infinito, permettendo benefici sia ecologici che economici. Dichiara Greenpeace nella pubblicazione “Framing the view. Window frames for a sustainable future”: “(..) un serramento in legno permette di risparmiare energia sia nella sua produzione che durante il suo utilizzo, impiega una quantità minima di risorse finite, è ragionevolmente facile da mantenere e riparare, dura più di qualsiasi prodotto attualmente disponibile ed è biodegradabile e può essere riciclato alla fine della sua vita utile. Nessun altro materiale soddisfa questi requisiti ed ha centinaia di anni di uso a suo favore per dimostrarlo.”
Ma parlando banalmente in termini concreti stando a quanto detto finora: se una finestra a due ante di medie dimensioni in PVC bianco (solitamente il più economico) costa circa 300,00 euro; una in PVC colorata “effetto legno” si aggira mediamente sui 370,00 euro e la medesima finestra in legno viene proposta sul mercato con un costo di circa 400,00 euro: dov’è la vera convenienza?*